Finalmente ci siamo!
Due giorni fa, è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Decreto Legge del 22 ottobre 2106 in materia fiscale e, anche se ancora non è stato pubblicato, le varie testate giornalistiche sono riuscite ad anticipare le principali novità.
Come era naturale, l’attenzione di tutti i giornalisti è andata su Equitalia. Questo grazie al fatto che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha anticipato la principale misura introdotta: l’abolizione di Equitalia, l’agenzia di recupero crediti più volte criticata di aver applicato more e interessi vicini allo strozzinaggio. E così, ovunque, sia sulla carta stampata che sul web, è stata ripetutamente evidenziata la futura “rottamazione delle cartelle esattoriali”, ma anche le novità su “multe stradali”, “voluntary disclosure”, “trasmissione dati IVA trimestrale” e “centri di accoglienza”.
Tra tutte queste notizie, però, si scorge una piccola perla che agli occhi degli “addetti ai lavori” non può passare inosservata: il decreto introduce anche importanti novità in materia di agevolazioni per il cinema.
Il decreto legge fiscale, infatti, prevede anche un incremento dei fondi destinati al tax credit: il plafond già stanziato per il 2016 pari a €140 milioni sarà aumentato di altri €30 milioni. Questa cosa ha illuminato il “set” che era stato spento all’inizio dell’estate e ci ha fatto capire che la paralisi da parte del Mibact nella gestione delle pratiche relative ai benefici fiscali legati agli investimenti cinematografici era dovuta in realtà alla mancanza di fondi, una cosa che si era già verificata lo scorso anno (a seguito della venuta di grandi produzioni straniere come Zoolander, 007 e Inferno che avevano prosciugato il plafond stanziato per il 2015 lasciando a bocca asciutta le produzioni italiane nella parte finale dell’anno). Altrimenti, perché apportare €30 milioni da spendere in soli 2 mesi in un settore da mesi bloccato?
L’iter legislativo previsto dal nostro ordinamento stabilisce che il decreto legge sia deliberato dal Consiglio dei Ministri, emanato dal Presidente della Repubblica e immediatamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il giorno stesso della pubblicazione deve essere presentato alle Camere (e questo è previsto per lunedì 24 ottobre), e potrà essere approvato nei 60 giorni successivi per essere trasformarlo in legge. Il decreto però, una volta pubblicato, entra immediatamente in vigore (anche se ha valenza temporanea). Quindi, insieme ad un applauso ed un ringraziamento al nostro Presidente che ha lanciato: “Luci!”, aggiungerei: “Motore e … Azione!” e vedrete cari produttori e investitori privati che riusciremo ad accendere nuovamente i motori e a terminare l’anno facendo rientrare le nostre navi lasciate sperdute e disorientate in balia delle onde.
Un unico avviso, mi sento nuovamente di farlo a tutti coloro che saranno chiamati in futuro a scrivere i decreti attuativi e le leggi in materia di aiuti al settore cinematografico: pensate, per favore, a fare una separazione ben precisa del plafond destinato agli aiuti alla produzione italiana, alla distribuzione italiana, a quella internazionale e alle produzioni straniere, e realizzate piattaforme tecnologiche in grado di monitorarne l’utilizzo in tempo reale e darne tempestivamente informazione interna al Mibact (con i vari “alert” per prendere in tempo le dovute azioni correttive) ed esterna verso i vari stakeholders (in modo da permettere loro di decidere con coscienza se intraprendere una produzione in quel momento o se rimandarla, dando “certezza” del piano finanziario realizzato).
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