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Tax Credit 2016… come distruggere un settore in 3 mosse

Più questo anno volge al termine e più rimango basito da come l’attuale Direzione Cinema sia riuscita a paralizzare il sistema di finanziamento privato al cinema indipendente e nessuno abbia intrapreso in maniera decisa un’azione per eliminare la criticità emersa.

Ripercorriamo le varie tappe che hanno portato alla situazione attuale:

  • Nella Legge di Stabilità per il 2016 viene potenziato lo strumento del Tax Credit prevedendo delle modifiche al fine di renderlo uno strumento efficace ed efficiente per il settore cinema e l’indotto che quest’ultimo può portare all’intero paese.
  • I decreti attuativi di tali modifiche, però, ad oggi ancora non sono stati pubblicati. Sì, attività ne è stata fatta in questi 10 mesi: sono girate tra i tecnici le varie bozze; è stato comunicato agli associati delle varie Associazioni di Categoria che il decreto attuativo era stato finalmente firmato da tutti i Ministri interessati e che si attendeva l’ultimo step, quello della Commissione Europea, ma nulla di concreto e soprattutto nulla ha detto il Ministro Franceschini al Festival del Cinema di Venezia. I riflettori sono stati puntati sull’anticipazione del cinema a €2 il mercoledì più che su problematiche importanti riguardanti il Tax Credit. Tra l’altro il documento che è stato inoltrato agli associati è poco comprensibile e introduce delle modalità per ottenere il beneficio fiscale da parte degli investitori esterni inaccettabili da qualsiasi imprenditore o istituto di credito. Segna pertanto la morte del finanziamento privato a un cinema indipendente capace di trainare la nostra economia e dare lustro al nostro Paese.
  • A peggiorare la situazione, è intervenuta la Direzione Cinema del Mibact che dal mese di luglio, ha iniziato a mandare a raffica lettere sospensive chiedendo documentazione integrativa a qualsiasi pratica fosse pervenuta. E anche quando tali richieste fossero state evase dagli interessati, non ha dato seguito alla procedura prevista per legge.

Mi soffermo un attimo su queste richieste fatte tramite lettere sospensive. Le richieste di integrazione hanno come oggetto elementi presenti nella Legge di Stabilità 2016 che,  però, non è stata ancora attuata da un Decreto pubblicato in Gazzetta e che non sono previsti all’interno della normativa attuale. Inoltre, viene spesso chiesto di spiegare come avviene la ripartizione degli utili tra Investitore e Produttore poiché non si evince con chiarezza dal contratto in essere tra le parti. La cosa che mi rende perplesso, e che mi fa pensare più a problemi inerenti la copertura finanziaria del Tax Credit, è che i contratti interessati (quelli che non spiegherebbero bene la modalità di ripartizione degli eventuali utili) sono gli stessi che nei mesi e negli anni precedenti sono passati sulle scrivanie del Mibact ottenendo il nulla osta all’utilizzo del credito d’imposta nei tempi previsti per legge.

Così facendo, abbiamo film associati con privati che hanno già finanziato il progetto, che hanno espletato tutte le formalità previste per legge compreso l’ottenimento al nulla osta alla proiezione e che avrebbero avuto già diritto secondo la vigente normativa di utilizzare il credito d’imposta che sono arbitrariamente parcheggiate in attesa di giudizio, facendo venire meno la certezza del diritto ed impedendo al capitale privato di essere impiegato nel finanziamento di altri progetti indipendenti.

A mio modesto avviso, essendo le richieste fatte dalla Direzione Cinema totalmente prive di fondamento legislativo, una volta decorsi i 60gg previsti per legge con l’aggiunta del lasso di tempo trascorso dalla data di richiesta d’integrazioni e quella di evasione della richiesta da parte degli interessati, il credito d’imposta è maturato e fruibile da parte dei soggetti interessati senza aver bisogno di una formale comunicazione del Mibact.

Per il futuro? Beh! Non vi basta questo? Volete ancora continuare a investire senza certezze normative? Un’ ulteriore complicazione avviene dalla Nuova Legge Cinema che attualmente è in Senato per essere poi promulgata alla fine di Ottobre. Così facendo, la nuova Legge abrogherà la vecchia e ogni altra normativa attualmente in vigore, compreso il sospirato Decreto Attuativo che vivrà per pochissimo tempo.

E questo è sicuramente un bene! Quindi Produttori, Distributori e Investitori non disperate!

Confidiamo tutti nella Nuova Legge Cinema e nei suoi Decreti Attuativi, scritti questa volta, però, da tecnici che conoscono la materia e soprattutto ascoltando i suggerimenti di tutte le Associazioni di Categoria.

Written by: Marco Perotti

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Tax Credit 2016… come distruggere un settore in 3 mosse

Più questo anno volge al termine e più rimango basito da come l’attuale Direzione Cinema sia riuscita a paralizzare il sistema di finanziamento privato al cinema indipendente e nessuno abbia intrapreso in maniera decisa un’azione per eliminare la criticità emersa.

Ripercorriamo le varie tappe che hanno portato alla situazione attuale:

  • Nella Legge di Stabilità per il 2016 viene potenziato lo strumento del Tax Credit prevedendo delle modifiche al fine di renderlo uno strumento efficace ed efficiente per il settore cinema e l’indotto che quest’ultimo può portare all’intero paese.
  • I decreti attuativi di tali modifiche, però, ad oggi ancora non sono stati pubblicati. Sì, attività ne è stata fatta in questi 10 mesi: sono girate tra i tecnici le varie bozze; è stato comunicato agli associati delle varie Associazioni di Categoria che il decreto attuativo era stato finalmente firmato da tutti i Ministri interessati e che si attendeva l’ultimo step, quello della Commissione Europea, ma nulla di concreto e soprattutto nulla ha detto il Ministro Franceschini al Festival del Cinema di Venezia. I riflettori sono stati puntati sull’anticipazione del cinema a €2 il mercoledì più che su problematiche importanti riguardanti il Tax Credit. Tra l’altro il documento che è stato inoltrato agli associati è poco comprensibile e introduce delle modalità per ottenere il beneficio fiscale da parte degli investitori esterni inaccettabili da qualsiasi imprenditore o istituto di credito. Segna pertanto la morte del finanziamento privato a un cinema indipendente capace di trainare la nostra economia e dare lustro al nostro Paese.
  • A peggiorare la situazione, è intervenuta la Direzione Cinema del Mibact che dal mese di luglio, ha iniziato a mandare a raffica lettere sospensive chiedendo documentazione integrativa a qualsiasi pratica fosse pervenuta. E anche quando tali richieste fossero state evase dagli interessati, non ha dato seguito alla procedura prevista per legge.

Mi soffermo un attimo su queste richieste fatte tramite lettere sospensive. Le richieste di integrazione hanno come oggetto elementi presenti nella Legge di Stabilità 2016 che,  però, non è stata ancora attuata da un Decreto pubblicato in Gazzetta e che non sono previsti all’interno della normativa attuale. Inoltre, viene spesso chiesto di spiegare come avviene la ripartizione degli utili tra Investitore e Produttore poiché non si evince con chiarezza dal contratto in essere tra le parti. La cosa che mi rende perplesso, e che mi fa pensare più a problemi inerenti la copertura finanziaria del Tax Credit, è che i contratti interessati (quelli che non spiegherebbero bene la modalità di ripartizione degli eventuali utili) sono gli stessi che nei mesi e negli anni precedenti sono passati sulle scrivanie del Mibact ottenendo il nulla osta all’utilizzo del credito d’imposta nei tempi previsti per legge.

Così facendo, abbiamo film associati con privati che hanno già finanziato il progetto, che hanno espletato tutte le formalità previste per legge compreso l’ottenimento al nulla osta alla proiezione e che avrebbero avuto già diritto secondo la vigente normativa di utilizzare il credito d’imposta che sono arbitrariamente parcheggiate in attesa di giudizio, facendo venire meno la certezza del diritto ed impedendo al capitale privato di essere impiegato nel finanziamento di altri progetti indipendenti.

A mio modesto avviso, essendo le richieste fatte dalla Direzione Cinema totalmente prive di fondamento legislativo, una volta decorsi i 60gg previsti per legge con l’aggiunta del lasso di tempo trascorso dalla data di richiesta d’integrazioni e quella di evasione della richiesta da parte degli interessati, il credito d’imposta è maturato e fruibile da parte dei soggetti interessati senza aver bisogno di una formale comunicazione del Mibact.

Per il futuro? Beh! Non vi basta questo? Volete ancora continuare a investire senza certezze normative? Un’ ulteriore complicazione avviene dalla Nuova Legge Cinema che attualmente è in Senato per essere poi promulgata alla fine di Ottobre. Così facendo, la nuova Legge abrogherà la vecchia e ogni altra normativa attualmente in vigore, compreso il sospirato Decreto Attuativo che vivrà per pochissimo tempo.

E questo è sicuramente un bene! Quindi Produttori, Distributori e Investitori non disperate!

Confidiamo tutti nella Nuova Legge Cinema e nei suoi Decreti Attuativi, scritti questa volta, però, da tecnici che conoscono la materia e soprattutto ascoltando i suggerimenti di tutte le Associazioni di Categoria.

Written by: Marco Perotti

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